Descrizione
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L’esperienza di ricerca avviata con una Convenzione tra il Dipartimento di Architettura (DiARC) dell’Università di Napoli Federico II e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli costituisce il contenuto del volume. L’obiettivo della ricerca MAN.TRA – che ha coinvolto diversi dipartimenti federiciani – è stato uno studio multidimensionale di un edificio che, prima sede pubblica dell’Università di Federico II. Studium fondato e voluto a Napoli, nel 1224, da Federico II di Svevia per formare la classe dirigente dello Stato, fu poi, dopo alterne vicende, destinato a funzione museale.
Il valore culturale di una fabbrica-istituzione che ha incrociato la storia europea dell’era moderna è ricco di aspetti di diversa natura e denso di relazioni anche con un contesto storico urbano complesso. La peculiarità storico-architettonica e valoriale dell’edificio ha richiesto perciò un processo cognitivo fondato sulla sintesi di contributi multidisciplinari che, afferenti al restauro, alla storia e ai saperi di tipo tecnico-scientifico, hanno cercato di configurare un sistema di conoscenza dell’edificio, sia come testimonianza materiale che come incubatore di contenuti immateriali.
L’edificio del MANN, registro materiale di molteplici trasformazioni culturali e testimone di avvicendamenti che hanno segnato la storia urbana e sociale della città di Napoli, ha orientato uno studio a più dimensioni riguardo a diversi ambiti tematico-interpretativi, come l’edificio nelle sue componenti materiche e strutturali nonché storiche, il complesso di relazioni urbane e storico-sociali che hanno contribuito, nel corso del tempo, a stratificare l’identità dell’edificio museale, costituendone una significativa chiave di lettura della sua percezione come architettura e come Istituzione, come anche, non ultimo, l’edificio nella dinamicità della sua destinazione e le potenzialità di struttura di rete. La concentrazione di materia patrimoniale testimoniata dal volume si riflette nella presenza di un ricco apparato grafico e documentario, nonché da una serie di articolate interviste che hanno registrato, nel corso del lavoro, la percezione di dell’architettura e dei suoi spazi vissuti.
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