Descrizione
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Nel 2012 usciva Forenza barocca, catalogo curato da Elisa Acanfora (con la collaborazione di un gruppo di suoi allievi), che era volto ad accompagnare la valorizzazione, con una mostra in loco, dei beni artistici forenzesi del Sei e del Settecento. Si trattava invero di riscoperte assolute, essendo opere per lo più passate inosservate e ancora senza paternità, le quali, una volta sottoposte a setaccio critico, hanno rivelato, ben oltre ogni più rosea aspettativa, una rilevanza non comune nel contesto del barocco dell’Italia meridionale e delle sue rotte mediterranee.
La Basilicata necessita ancora di una riscoperta capillare del proprio patrimonio artistico, su salde basi scientifiche, che è passaggio obbligato e ineludibile (per questa regione in specie, vista l’arretratezza degli studi specifici) per una corretta e doverosa valorizzazione territoriale,qui reclamata da tempo, ma ben poche volte realmente perseguita. Sono, invero, ancora scarse numericamente le realtà cittadine lucane che si sono volute dotare sinora di studi aggiornati e di volumi monografici sui propri beni storico-artistici. E per questo, dunque, la smagliante eccezione di Forenza merita particolare plauso e attenzione.
E questa nuova edizione, a otto anni di distanza dalla prima, pone nuovi e importani aggiornamenti al lavoro svolto.
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