Descrizione
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I tre saggi sono scritti intorno al lavoro derridiano sull’architettura, alle sue riflessioni sui valori di essa e sugli aspetti della memoria in rapporto alla città. Il tema è affrontato da angoli visuali diversi, quello del restauro, della filosofia e della composizione. Sguardi dunque incrociati per sintonizzare, eventualmente, questioni ed interpretazioni, vòlte a riconoscere un valore contemporaneo alla conservazione dell’architettura del passato, ma anche a individuare le finalità di una prassi che ha a che fare con l’architettura tutta e con il futuro del nostro habitat fisico e mentale.
Gli spunti, l’operazione decostruttiva (non decostruzionista), i percorsi linguistici che il filosofo franco-algerino sviluppa nella sua opera di decostruzione-ricerca del significato dell’architettura, costituiscono quelle possibilità argomentative con le quali Bianca Gioia Marino, Francesco Vitale e Francesco Rispoli restituiscono uno scenario attuale delle discipline e dei loro compiti così come delle responsabilità dell’architettura e dei suoi artefici.
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