Descrizione
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Suggestiva edizione delle poesie di Eugenio Mazzarella in cui parole e immagini, ovvero le straordinarie fotografie di Mimmo Jodice, si integrano in maniera evocativa.
“Anima Madre / madre delle anime”. Nei due versi, che danno il titolo al testo, c’è l’ingresso nella raccolta. E la “stanza segreta” in cui si entra. L’archetipo di relazione che regge il tutto, anche la solitudine. Atto dovuto per chi ha occhi. Senza pianto, “insensatezza di formica”. Poesia della proporzione e della sproporzione all’epifania del niente che ogni cosa accompagna e custodisce. Custodita nell’occhio che ferma ciò che la parola vede prima ancora di dire. Una necessità tirata fuori nelle immagini di Mimmo Jodice. Una poesia tesa, che “si controlla” nella ragione – una “furibonda ragione” –, nel “piano”, o in un “pianissimo”, dell’asserzione: “crescere poteva essere più semplice”. Per non spezzare l’arco del dettato: “ponte anima stella”. Una poesia cui è difficile togliere qualcosa, perché già tutto l’inessenziale è stato tolto. Una poesia che rifà, quello che ha fatto la vita.
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