Descrizione
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La pubblicazione ricuce uno strappo, una mancanza altrimenti presente nell’attività del mondo della cultura nel momento in cui si vuole cogliere l’occasione per commemorare la figura e le opere di Carlo di Borbone. Un sovrano Carlo di Borbone, re di Napoli (1734) e di Sicilia (1735), dalla personalità, forte e moderna, tanto da essere per molti aspetti adeguata ai tempi e ai dettami dell’Illuminismo e tale da determinare un indelebile e duraturo cambiamento nel governo di questa parte dell’Italia in precedenza soggetta agli influssi negativi, o più benevolmente neutri, prodotti dai dominatori che si erano succeduti. A Carlo, in seguito Carlo III allorché diverrà re di Spagna (1759), si deve una complessiva riforma dello Stato, della sua organizzazione e delle sue funzioni, nonché un rilancio dell’economia, altrimenti stagnante e legata pressoché indissolubilmente allo sfruttamento agricolo del latifondo, e ancora il tentativo di avviare una politica statuale autonoma da quelle che erano al tempo le indicazioni delle maggiori potenze.
Nel volume, curato da Luciano Garella, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Comune di Napoli, con il comitato di redazione formato da Ermanno Colucci, Patrizia Nicoletti e Rosa Romano d’Orsi, l’opera di Carlo di Borbone è analizzata criticamente, valutandone anche la capacità di incidere sulla crescita e l’espansione delle arti nel loro complesso e riconoscendo il valore dell’azione da lui svolta per l’affermazione della cultura in un paese con una popolazione quasi del tutto analfabeta. Durante il suo regno va infine ricordato che furono effettuati i primi scavi delle antiche città di Pompei ed Ercolano.
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