Descrizione
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Transatlantici, piroscafi e architettura moderna. Può sembrare strano che tra loro ci sia stato un legame profondo, eppure tra le due guerre mondiali per circa un ventennio è sembrato impossibile immaginare una Modernità che non fosse quella delle grandi navi, meravigliose macchine allegre e veloci, finalmente padrone dei venti e delle onde con Fred Astaire che ballava nella sala macchina del Normandie, il transatlantico più bello e famoso di sempre, e Nick e Nora con il loro cagnolino a risolvere efferati omicidi e dare lezioni di stile.
In un gioco di rimandi, i transatlantici, come ancora fanno, imitavano la vita e i divertimenti dei grandi alberghi della terra ferma e a sua volta l’architettura riproponeva le loro forme e i loro dettagli. Molti i fraintendimenti, come sempre fra terraioli e marinai, nel susseguirsi di metafore cariche di angoscianti presagi, tra visionari ingegneri vittoriani, veri marinai come Josef Conrad, fantastici velieri, giganteschi scafi di ferro e l’immancabile Le Corbusier ben saldo sulla riva ad attirare l’attenzione dei suoi compagni di avventura su tali prodigi della Modernità.
Il libro si muove tra terra e mare, inseguendo le vicende dei tanti transatlantici che di queste vicende sono stati i protagonisti più immaginari che reali e quelli dei tanti piroscafi di cemento e vetro sparsi tra dune, montagne e trafficati boulevard e avenue.
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