Descrizione
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La città di Napoli è nota a livello internazionale per il suo straordinario patrimonio architettonico, archeologico, storico-artistico nonché di beni immateriali e con il centro storico inserito nella Lista del Patrimonio mondiale Unesco dal 1995. Nonostante ciò, il tema del colore delle architetture storiche e del loro restauro non è mai stato di particolare interesse per le Amministrazioni comunali che si sono succedute nei decenni trascorsi. Eppure si tratta di un argomento di vitale importanza per la conservazione dell’identità del capoluogo partenopeo, nel quale la cromia dei manufatti, insieme al disegno compositivo, nel corso dei secoli ha connotato la ‘veste’ superficiale di chiese, conventi, palazzi nobiliari, edilizia comune. Dunque, i materiali più diffusamente usati, come le pietre di tufo giallo e grigio, il piperno, la pietrarsa, nonché le malte, gli intonaci, gli stucchi, le decorazioni degli edifici sono stati concepiti in modo da armonizzare i gusti del tempo con i prodotti locali, che si integrano con il colore delle rocce di tufo emergenti dal sottosuolo: ciò è testimoniato dalle numerose vedute della città.
Nel volume si affronta il tema della progettazione delle cromie da adottare nelle attività di restauro delle facciate degradate dei manufatti: questa è un atto critico che dimostra la sensibilità e la cultura del tecnico incaricato, che deve avere nel suo bagaglio conoscitivo due riferimenti fondanti: la storia dell’architettura della città ed i principi condivisi della moderna cultura del Restauro.
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Aldo Aveta (1948), professore ordinario di Restauro architettonico f.r. dell’Università di Napoli Federico II, Direttore della Scuola di Specializzazione in Beni architettonici e del Paesaggio dal 2010 al 2017, è autore e curatore di molteplici volumi sul restauro architettonico (Castel Capuano, Castel Nuovo), sulla rigenerazione urbana (La Baia di Napoli, Patrimonio culturale e naturale), sul restauro e rinnovamento del centro storico di Napoli. Direttore di collane editoriali specialistiche e membro di comitati scientifici nazionali ed internazionali e Vice Presidente dell’Aniai Campania, oggi è componente del Tavolo Tecnico per la Rigenerazione di Palazzo Fuga (Real Albergo dei Poveri), nonché del Comitato Tecnico Scientifico per la redazione del Piano di Gestione del centro storico Unesco di Napoli. E’ stato responsabile di importanti restauri di complessi monumentali e di archeologia industriale (Reggia Orsini a Nola, S. Lorenzo Maggiore a Napoli, ex Distilleria Esposito a Pomigliano d’Arco).
Pierluigi Aveta (1980), architetto, ha conseguito nel 2005 il Master di II livello in ‘Economia e Tecniche della conservazione del patrimonio architettonico e ambientale’ (Università IUAV di Venezia – University of Nova Gorica); nel 2009 è Dottore di Ricerca in ‘Metodi di valutazione per la conservazione integrata del patrimonio architettonico, urbano ed ambientale’ (Università di Napoli Federico II) e nel 2010 ha conseguito il Master in Real Estate presso la Scuola di Direzione Aziendale della Università Bocconi di Milano. Svolge attività di libero professionista ed opera nel campo del restauro architettonico ed archeologico (progettazione, direzione dei lavori e coordinamento sicurezza), nonché è specializzato nella redazione di studi di fattibilità tecnico-economica e business plan. E’ consulente presso diverse Amministrazioni pubbliche tra le quali il Parco Archeologico di Pompei, svolgendo attività di supporto all’ufficio tecnico in qualità di esperto architetto in beni culturali.
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