Descrizione
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Edito in occasione della mostra a cura di Fabio Donato, tenutasi presso il Museo Archeologico Virtuale, Ercolano dal 3 al 30 giugno 2019, “Vesuvio. La nuova alba” è un percorso fotografico nel territorio del Parco Nazionale del Vesuvio realizzato dagli studenti dei corsi di fotografia del III anno e del I anno del biennio dell’Accademia di Belle Arti di Napoli condotti dal professore Fabio Donato nell’anno accademico 2017/2018.
L’idea di lavorare su questo tema è nata dopo i terribili incendi del 2017 che, oltre a ferire gravemente il paesaggio del Vesuvio, hanno fortemente colpito l’immaginario collettivo. In collaborazione con l’Ente Parco si è voluto perciò produrre una mostra che fosse parte di un progetto complessivo per la rinascita del luogo.
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A cura di: Fabio Donato
È da cinquant’anni anni (1967 ad oggi) che il percorso della ricerca di Fabio Donato si svolge su due binari paralleli. Il primo è quello più professionale, tutto dedicato alla storicizzazione dei linguaggi artistici (arti figurative, teatro). Ama definirsi fotoreporter della cultura; lavoro che svolge principalmente a Napoli, ma con viaggi, anche molto lunghi, in ogni angolo del mondo.
Lungo le strade dei linguaggi dell’arte ha avuto l’occasione di sperimentare il proprio, quello della fotografia, con il punto di vista di uno spettatore privilegiato, che gli ha permesso di incontrare artisti come J. Beuys, A. Warhol, J. Beck, H. Nitsch, Eduardo, Svoboda, Shimamoto, e quasi tutti i più importanti operatori delle arti visive internazionali, con un occhio attento al proprio territorio che gli ha permesso di mettere insieme un archivio ricco di circa 400.000 immagini.
Il secondo percorso (quello che definisce “poetico”), si svolge, da sempre, su temi come la sospensione del tempo, la soglia come linea di demarcazione tra spazi, tempi, dimensioni mentali contrapposte. Ed ancora il doppio, il rapporto tra la realtà e la finzione, l’altro da sé. Il tutto attraverso immagini che, partendo da dettagli urbani, divengono territorio di proiezioni
mentali. Tutto ciò come tentativo di provocare “pensiero” in chi legge il suo lavoro, in un tempo dove l’hobby più diffuso dell’umanità pare sia diventato quello di autoritrarsi in ogni luogo e comunicarlo al mondo intero.
Da più di vent’anni è docente di Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Alcune sue opere sono conservate in collezioni museali in: Italia, Messico, Francia, Brasile, Cina.
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