Descrizione
Visited 1032 times , 2 Visits today
Che il ‘restauro’ non sia solo ‘conservazione’ è una questione dibattuta da tempo. Già sul finire degli scorsi anni Cinquanta Leonardo Benevolo affermava chiaramente che, per conservare, bisogna intervenire, dunque modificare e che, quindi, il problema riguarda la direzione in cui tale modifica è condotta, insomma la sua misura e correttezza culturale. Sempre su questo argomento, Roberto Di Stefano giustamente definiva la ‘conservazione’ come la finalità sostanziale che l’atto di ‘restauro’ deve soddisfare, pur con tutte le implicazioni materiali e quindi modificative che esso comporta. Il controllo della necessaria e lecita modificazione indotta dal restauro è appunto l’argomento affrontato nella prima parte del presente volume. Il riferimento ai principi, poi, riguarda una riflessione sugli apporti concettuali emersi dall’inizio del nuovo secolo. Scarsi per quanto riguarda il restauro vero e proprio che, dalla seconda metà del Novecento, ha raggiunto un suo maturo statuto disciplinare; più interessanti e vivaci per quanto riguarda i temi della valorizzazione, gestione e più aperta fruizione del patrimonio, mentre sempre un po’ in ombra restano i temi della prevenzione e della manutenzione, nonostante la loro fondamentale importanza. L’attualità è infine rappresentata da un’articolata riflessione sui danni da guerre, episodi di terrorismo ed anche terremoti, sul presunto contrasto fra ‘conservazione’ e ‘sicurezza’, con una speciale attenzione alle questioni relative ai territori dell’Italia Centrale recentemente colpiti di sismi del 2016-17.
Visited 1032 times , 2 Visits today
Giovanni Carbonara, architetto e professore emerito di Restauro architettonico presso ‘La Sapienza’, Università di Roma, ove ha diretto la ‘Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio’. Componente del Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici e Presidente del Comitato tecnico-scientifico per il Paesaggio del MiBACT, è stato anche commissario del Ministero degli Affari Esteri per la costruzione e il restauro delle ambasciate d’Italia all’estero.
Componente del ‘Gruppo di lavoro per la formulazione di linee di indirizzo metodologiche e tecniche per la ricostruzione del patrimonio culturale danneggiato dal sisma del 24 agosto 2016’, costituito dal MiBACT (2016-17) e componente designato dal medesimo ministero nel ‘Comitato Tecnico Scientifico della Struttura del Commissario straordinario di Governo per la ricostruzione nei territori dei Comuni delle Regioni di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria interessati dall’evento sismico del 24 agosto 2016’.
Ha pubblicato studi di storia dell’architettura e restauro, fra i quali: La reintegrazione dell’immagine (1976), Iussu Desiderii. Montecassino e l’architettura campano-abruzzese nell’undicesimo secolo (1979, 2014), Avvicinamento al restauro. Teoria, storia, monumenti (1997), Trattato di restauro architettonico (1996-2011, 12 voll.), Architettura d’oggi e restauro. Un confronto antico-nuovo (2011), Restauro architettonico: principi e metodo (2012).
Ha curato, direttamente o come consulente, numerosi restauri, come quello dell’Arco di Augusto e delle mura romane di Fano, della Biblioteca Classense a Ravenna, della Villa Reale di Monza e dei giardini di pertinenza, della chiesa paleocristiana di S. Stefano Rotondo, del complesso dei SS. Quattro Coronati, delle facciate di Palazzo Montecitorio e di altre sedi della Camera dei Deputati in Roma, del deambulatorio della Basilica di S. Antonio in Padova, del grattacielo Pirelli, a Milano, quale membro dell’apposita Commissione tecnico-scientifica istituita dalla Regione, della Cattedrale di Santa Maria della Bruna a Matera, del Ponte degli Alpini a Bassano del Grappa ed anche, sotto il profilo della valorizzazione, delle mura urbiche dell’Aquila.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.